ZEUS E IL PUDORE
Zeus, quando formò gli uomini,
assegnò loro tutte le varie inclinazioni, ma dimenticò il pudore e, visto che
poi non sapeva più come introdurlo, gli ordinò di penetrare attraverso il sedere.
In un primo momento quello si rifiutò, indignato per l’ingiusto trattamento; ma
infine, sotto le incalzanti pressioni di Zeus, esclamò: «Lo faccio solo a
questa condizione: che Eros non entri mai per di là. E, se vi entrerà, io me ne
andrò all’istante». Ecco perché tutti i depravati non hanno alcun pudore.
La favola dimostra che chi è in
balia di amore diviene spudorato.
ZEUS E GLI UOMINI
Quando plasmò gli uomini, Zeus
diede a Ermes l’incarico di instillare in loro l’intelligenza e il dio, dopo averla
divisa in parti uguali, ne versò una dose per ciascuno. Ma così andò a finire
che gli uomini di fisico minuto, colmi della misura loro toccata, divennero
saggi, mentre quelli grandi e grossi, visto che il liquido non poteva giungere
in tutte le membra, restarono sciocchi.
La favola è adatta per chi ha un
corpo imponente, ma poco cervello.
ZEUS E IL SERPENTE
In occasione delle nozze di Zeus,
tutti gli animali gli portarono dei doni, ciascuno secondo le proprie
possibilità. Anche il serpente, strisciando, si inerpicò fino a lui con una
rosa in bocca. Ma Zeus, appena lo vide, esclamò: «I regali di tutti gli altri
li accetto, ma dalla tua bocca non prendo un bel niente!».
La favola dimostra che delle
gentilezze dei malvagi bisogna aver paura.
ZEUS E L’ORCIO DEI BENI
Zeus rinchiuse tutti i beni in un
orcio, che affidò a un uomo. Ma costui, che era curioso e moriva dalla voglia
di sapere che cosa l’orcio contenesse, tolse il coperchio e i beni se ne
volarono via fino all’ultimo, tornando dagli dei.
Resta con gli uomini soltanto la
speranza. Che promette di dar loro i beni fuggiti.
ZEUS E LA TARTARUGA
Quando si sposò, Zeus invitò al
banchetto tutti gli animali. La tartaruga fu l’unica a non presentarsi e Zeus,
che non riusciva a indovinarne il motivo, il giorno seguente le domandò perché
lei sola non fosse venuta al pranzo. «Casa mia, casa ottima» fu la risposta. Al
che il dio, sdegnato, condannò la tartaruga a prendersi sulle spalle la sua
casa e a portarsela sempre con sé.
Così molti uomini preferiscono vivere
con semplicità in casa propria che abitare tra gli agi a casa d’altri.
LE API E ZEUS
Le api, che non volevano
concedere agli uomini il proprio miele, si recarono da Zeus e lo pregarono di
accordare loro la forza di uccidere con un colpo di aculeo quanti si
avvicinavano ai favi. Ma Zeus, sdegnato con le api per la loro malignità,
stabilì che quando colpiscono qualcuno esse perdano il pungiglione e, in
seguito a questo, anche la vita.
Questa favola potrebbe essere
applicata a quegli uomini maligni che sopportano di lasciarsi coinvolgere
anch’essi nei danni da loro provocati.
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