venerdì 30 giugno 2017

81 Cinque favole con protagonisti corvi e cornacchie (di Esopo)




IL CORVO E LA VOLPE

Un corvo si era posato su un albero con un pezzo di carne rubata. Lo vide una volpe che, decisa a impadronirsi della carne, si fermò ai piedi dell’albero e incominciò a lodare le notevoli dimensioni e la bellezza del corvo, aggiungendo inoltre che nessuno meglio di lui era fatto per regnare sugli uccelli. E certo sarebbe diventato re, se solo avesse avuto la voce. Il corvo, per dimostrarle che possedeva anche quella, lasciò andare il suo bottino e si mise a gracchiare a gola spiegata. Al che la volpe si precipitò ad afferrare la carne, osservando: «Se tu avessi anche cervello, caro il mio corvo, non ti mancherebbe nulla per regnare su tutti».
La favola è fatta su misura per gli sciocchi.

IL CORVO E IL SERPENTE

Un corvo che non aveva nulla da mettere sotto i denti vide un serpente che dormiva al sole, planò su di lui e lo ghermì. Ma il serpente si rivoltò e lo morse, e il corvo, morente, esclamò: «Povero me! Una bella scoperta davvero, ho fatto, che mi uccide».
Si può raccontare questa favola a proposito di chi, per aver scoperto un tesoro, mette a repentaglio addirittura la vita.

IL CORVO AMMALATO

Un corvo ammalato disse alla madre: «Prega gli dei, mamma, e non piangere». E la madre: «Ma quale degli dei avrà compassione di te, figlio mio? Ce n’è uno, forse, cui tu non abbia rubato la carne?».
La favola dimostra che, se nel corso della vita ci si fanno molti nemici, non si troverà nessun amico nel momento del bisogno.

LA CORNACCHIA E IL CORVO
La cornacchia, che era invidiosa del corvo perché fornisce presagi agli uomini, preannunzia il futuro e viene perciò chiamato da loro a testimonio (1), volle fare lo stesso. Quando vide alcuni viandanti passare nelle vicinanze, volò su un albero, vi si posò e si mise a gracchiare a gola spiegata. I passanti, a quel suono, si voltarono spaventati, ma uno di loro prese la parola e disse: «Andiamo pure avanti, amici, perché è solo una cornacchia: il suo gracchiare non preannunzia un bel niente».
Così anche tra gli uomini quanti si mettono in gara con chi è più forte, oltre a non eguagliarlo, si attirano per di più il ridicolo.

LA CORNACCHIA E IL CANE

Una cornacchia che offriva un sacrificio ad Atena invitò un cane al banchetto. «È inutile che tu sperperi le tue sostanze in sacrifici» le disse il cane. «Tanto la dea non ti può soffrire al punto d’aver tolto ogni credibilità ai tuoi presagi». Ma la cornacchia rispose: «Anzi, proprio perché so che mi odia sacrifico ad Atena, per farla riconciliare con me».
Così molti per paura non esitano a fare del bene ai loro nemici.

__________________________________________________________________________

(1) Il corvo era animale sacro ad Apollo, in quanto il suo volo dava presagi e Apollo era patrono della divinazione.









Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.