venerdì 30 giugno 2017

80 Cinque favole con protagonista un cammello (di Esopo)




IL CAMMELLO CHE FECE I SUOI BISOGNI IN UN FIUME

Un cammello, nell’attraversare un fiume che scorreva rapido, fece i suoi bisogni. Quando vide lo sterco passare subito davanti a lui, trascinato dalla vorticosa corrente, esclamò: «Che succede? Quello che era dietro di me ora lo vedo scivolare davanti a me!».
La favola va bene per uno stato in cui hanno il potere gli infimi e gli sciocchi invece delle persone ragguardevoli e dei saggi.

IL CAMMELLO, L’ELEFANTE E LA SCIMMIA

Gli animali si erano riuniti in assemblea per scegliere un re. Erano in lizza il cammello e l’elefante, che si presentavano come candidati con la speranza di essere preferiti tra tutti gli altri per le notevoli dimensioni del loro corpo e per la loro forza. Ma la scimmia osservò che nessuno dei due era adatto per regnare: «Il cammello» disse, «perché è incapace di arrabbiarsi con gli iniqui, l’elefante, perché corriamo il rischio di venir attaccati da un porcellino, che gli fa una paura matta».
La favola dimostra che talvolta ragioni di poco conto impediscono a molti di intraprendere le più grandi imprese.

IL CAMMELLO E ZEUS

Il cammello aveva visto un toro tutto fiero delle sue corna e, pieno di invidia, volle averne anch’egli un paio uguali. Si recò quindi da Zeus e lo supplicò di concedergliele. Ma il dio si sdegnò con lui, perché, non contento dell’imponenza e della forza delle sue membra, moriva dalla voglia di ottenere ancora qualcosa di più. E così non solo non gli donò le corna, ma gli portò via addirittura una parte delle orecchie.
Nello stesso modo molti, che per avidità guardano gli altri con invidia, non si rendono conto di perdere anche le prerogative che sono loro proprie.

IL CAMMELLO CHE DANZAVA

Un cammello, costretto dal proprio padrone a danzare, esclamò: «Ma se sono goffo anche quando cammino, figurarsi quando ballo!».
Questa favola può essere raccontata a proposito di tutte le azioni prive di grazia.

IL CAMMELLO CHE FU VISTO PER LA PRIMA VOLTA

La prima volta che videro il cammello gli uomini, presi da un folle terrore davanti a quell’animale grande e grosso, se la diedero a gambe. Ma con il passare del tempo, quando si accorsero della sua mitezza, trovarono tanto coraggio da avvicinarglisi. Finché, rendendosi conto a poco a poco che il cammello è incapace di arrabbiarsi, giunsero a un tale disprezzo che gli gettarono intorno al collo delle briglie e lo diedero da condurre ai ragazzi.
La favola dimostra che l’abitudine ridimensiona ciò che incute spavento.

Un dromedario nel deserto dell’Oman




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