Come in altri suoi racconti,
nei quali il punto di vista è fondamentale per capire quanto la soggettività
condizioni l’interpretazione della realtà, anche in questo breve racconto
(pubblicato nel 1954, con il titolo “Pattern”, che si potrebbe tradurre con “Comportamento
esemplare”) si tratta di una questione di punto di vista. O meglio, di una
questione di scala. Come noi (rappresentati dalle vacue signorine Macy) siamo
indifferenti alla vita degli insetti che infestano i nostri giardini, così i
giganteschi alieni che hanno invaso la Terra non sono affatto interessati agli
umani, piccoli insetti che abitano il pianeta. Nel racconto, inoltre, si può
leggere anche una critica all’uso di sostanze tossiche, che negli anni
Cinquanta del secolo scorso contribuì al diffondersi di una coscienza
ecologista, ancor oggi non pienamente diffusa (vedi certe scelte politiche del
signor Trump).
Dopo la traduzione italiana,
puoi leggere l’originale in inglese.
«Non capisco perché la gente si preoccupi tanto» disse la signorina Macy
fiutando l’aria. «Finora non ci hanno fatto niente, no?»
Altrove, in tutte le città, regnava il panico. Ma non nel giardino della
signorina Macy. Con calma, serenamente, ella alzò gli occhi e guardò di nuovo
gli invasori, mostruose sagome alte più di mille metri. Erano sbarcati una
settimana fa, da un’astronave lunga almeno cento chilometri che s’era posata
sul deserto dell’Arizona. Erano usciti in lunga fila - almeno in mille - dal
ventre del vascello, e ora se ne andavano in giro per tutta la Terra.
Ma, come faceva notare la signorina Macy, non avevano toccato nulla, non
avevano fatto del male a nessuno. Non erano abbastanza densi per rappresentare
un pericolo. Quando uno di loro ti calpestava, o calpestava la casa in cui ti
trovavi, tutto si oscurava di colpo e non vedevi più niente finché non avesse
spostato il piede: ma tutto finiva lì.
Non avevano mostrato il minimo interesse per gli esseri umani e ogni
tentativo di comunicare con loro s’era dimostrato vano, come del resto ogni
tentativo di distruggerli. L’esercito e l’aviazione avevano fatto di tutto, ma
i grossi calibri li centravano in pieno senza turbarli, e neppure una bomba H,
sganciata su uno di loro mentre attraversava una zona deserta, l’aveva
minimamente infastidito.
Gli uomini, era chiaro, non li interessavano affatto.
«E questa» disse la signorina Macy a sua sorella, che, non essendo
sposata, era naturalmente anche lei signorina Macy, «è la prova che non
vogliono farci del male, non trovi?»
«Speriamo bene, Amanda» disse la sorella della signorina Macy. «Ma guarda
cosa stanno facendo adesso».
Era una giornata molto limpida, o piuttosto, lo era stata. Il cielo, fino
a poco prima, era d’un azzurro tesissimo e le grandi spalle, le teste quasi
umanoidi dei giganti, si distinguevano nettamente, lassù, a un miglio da terra.
Ma ora l’atmosfera s’andava annebbiando, notò la signorina Macy seguendo lo
sguardo della sorella. I giganti, qui, erano due, e ciascuno teneva tra le mani
un oggetto cilindrico, da cui sprizzavano grandi nubi di una sostanza vaporosa
che scendeva lentamente a coprire la Terra.
La signorina Macy fiutò di nuovo l’aria.
«Fanno delle nuvole. Forse è il loro modo di divertirsi un po’, di
giocare. Che male ci possono fare con qualche nuvola? Non capisco perché la
gente si preoccupi tanto».
Tornò al suo lavoro.
«Cos’è che stai spruzzando, Amanda?» chiese sua sorella. «Un
fertilizzante liquido?»
«No», disse la signorina Macy. «Un insetticida».
TESTO ORIGINALE:
Miss Macy sniffed. “Why is everyone worrying so? They’re not doing
anything to us, are they?”
In the cities, elsewhere, there was blind panic. But not in Miss Macy’s
garden. She looked up calmly at the monstrous mile-high figures of the
invaders.
A week ago, they’d landed, in a spaceship a hundred miles long that had
settled down gently in the Arizona desert. Almost a thousand of them had come
out of that spaceship and were now walking around.
But, as Miss Macy pointed out, they hadn’t hurt anything or anybody. They
weren’t quite substantial enough to affect people. When one stepped on you or
stepped on a house you were in, there was sudden darkness and until he moved
his foot and walked on you couldn’t see; that was all.
They had paid no attention to human beings and all attempts to
communicate with them had failed, as had all attacks on them by the army and the
air force. Shells fired at them exploded right inside them and didn’t hurt
them. Not even the H-bomb dropped on one of them while he was crossing a desert
area had bothered him in the slightest.
They had paid no attention to us at all.
“And that,” said Miss Macy to her sister who was also Miss Macy since
neither of them was married, “is proof that they don’t mean us any harm, isn’t
it?”
“I hope so, Amanda,” said Miss Macy’s sister. “But look what they’re
doing now.”
It was a clear day, or it had been one. The sky had been bright blue and
the almost humanoid heads and shoulders of the giants, a mile up there, had
been quite clearly visible. But now it was getting misty, Miss Macy saw as she
followed her sister’s gaze upward. Each of the two big figures in sight had a
tanklike object in his hands and from these objects clouds of vaporous matter
were emerging, settling slowly toward Earth.
Miss Macy sniffed again. “Making clouds. Maybe that’s how they have fun.
Clouds can’t hurt us. Why do people worry so?”
She went back to her work.
“Is that a liquid fertilizer you’re spraying, Amanda?” her sister asked.
“No,” said Miss Macy. “It’s insecticide.”
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