domenica 24 settembre 2017

107 E tu ne' carmi avrai perenne vita (di Ugo Foscolo)



Composto intorno al 1800, il sonetto si riferisce all'amore del Foscolo per Isabella Roncioni, presentata come una divinità capace con la sua bellezza e grazia di illuminare il mondo e di portarvi la beatitudine; e tutto si svolge in quella città, Firenze, che Foscolo ammira per la splendida civiltà (quella tardomedievale e rinascimentale) che qui nacque, dopo gli scontri fratricidi tra guelfi e ghibellini, e dove sorge la casa in cui viveva Vittorio Alfieri, il poeta che con i suoi versi ispira nobili sentimenti e ideali.
La parte più interessante e spontanea del sonetto è costituita dalle due terzine, che permettono al poeta di esaltare il sentimento amoroso per la sua donna.

E tu ne’ carmi avrai perenne vita,
sponda che Arno saluta in suo cammino,
partendo la città che del latino
nome accogliea finor l’ombra fuggita.

Già dal tuo ponte all’onda impaurita
il papale furore e il ghibellino
mescean gran sangue, ove oggi al pellegrino
del fero vate la magion s’addita.

Per me cara, felice, inclita riva
ove sovente i pie’ leggiadri mosse
colei che vera al portamento Diva

in me volgeva sue luci beate,
mentr’io sentia dai crin d’oro commosse
spirar ambrosia l’aure innamorate.

PARAFRASI:

Anche tu avrai nella poesia vita perenne,
sponda [allude al Lungarno Corsini] che l’Arno saluta nel suo cammino,
dividendo la città che finora [al cominciare dell’Età Moderna]
accoglieva l’ombra [ormai] dileguata della gloria di Roma.

Già dal tuo ponte [forse Foscolo intende un ponte preciso, ma non serve determinare quale]
il furore papale e quello ghibellino mescolavano all’onda impaurita [dalla guerra civile]
una grande quantità di sangue, dove oggi al pellegrino
si addita la casa del fiero vate [allude all’Alfieri].

Per me cara, felice, nobile riva
dove mosse spesso i piedi leggiadri
colei, che nel portamento appare davvero come una Dea,

rivolgeva a me il suo sguardo beatificante,
mentre io sentivo mossa dai biondi capelli
odorare d’ambrosia [la bevanda degli dei] l’aria innamorata.



Il Lungarno Corsini a Firenze




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.